lunedì 3 novembre 2025

7. Le fate ignoranti

"Le fate ignoranti sono quelle che incontriamo e non riconosciamo ma che ci cambiano la vita.
Non sono quelle delle fiabe, perché loro qualche bugia la dicono. 
Sono ignoranti, esplicite, anche pesanti a volte, ma non mentono sui sentimenti.
Le fate ignoranti sono tutti quelli che vivono allo scoperto, che vivono i propri sentimenti e non hanno paura di manifestarli.
Sono le persone che parlano senza peli sulla lingua, che vivono le proprie contraddizioni e ignorano le strategie..."

- F. Ozpetek

Chissà se sono una "fata ignorante" anch'io? O se lo sarei stata, se non avessi vissuto certe esperienze non propriamente piacevoli (sebbene formative, in ogni caso).

L'altro giorno ero al supermercato, in orario di chiusura. Il lato d'uscita era già chiuso dall'interno. Una donna, islamica tappeggiava con le nocche delle dita sul vetro della porta scorrevole, forte, per farmi capire: "Di' loro di farmi entrare!".
Allora mi sono rivolta alla cassiera e con la mia tipica timidezza le ho fatto notare che una signora stava cercando di entrare e se, per cortesia, potevano aprire la porta. "Stiamo chiudendo" ha detto la cassiera ignorando la richiesta.
Uscendo ho visto la fata avvicinarsi con una furia nelle gambe che quasi le cascava il velo dalla testa. Le ho sorriso: "Mi spiace, ma..."
Prima che potessi spiegarmi lei sbottò, irritata: "Ma certo che te sei proprio una deficiente! Ti dico di farmi entrare, non mi aiuti?!"
Scioccata dalla reazione, per un attimo sono rimasta di stucco. Poi ho contrattaccato: "Guarda che ho chiesto. Non mi hanno ascolt..."
"Ma va, va!" sbotta la fata ignorante, in risposta, mandandomi a quel paese ed entrando nel supermercato dall'accesso anteriore (quello d'entrata).

Potrà sembrare assurdo, ma io vorrei corrispondere al medesimo stereotipo. Quello di una donna cafona, schietta, menefreghista al massimo, sguaiata, diretta, cinica, che se ne frega/"fotte" di tutto, che fotte il mondo fottendosene.

E forse un po' lo sono, dentro.
Forse un po' lo sono, ma non ho abbastanza coraggio e forza d'animo da vivere la vita come la vivono loro completamente: perché la mia "ignoranza" stride con un altro mio attributo: l'ipersensibilità.
Per le logiche di questo mondo, la sensibilità è più un difetto che un pregio. La vita va attraversata... proprio come la oltrepassano certune/uni: con leggerezza tale da galleggiare in aria.


... le "fate ignoranti" sanno vivere la vita anche se potrebbero non aver letto neanche un libro in vita loro. Le persone come me credono che la vita vada "conosciuta" e si buttano sulla lettura dimenticandosi di vivere. Mentre la vita pertiene più il "fare" che il "sapere".

E le fate ignoranti nel "fare", nell'agire senza pensarci neanche un secondo, sono maestre di vita.
Una "fata ignorante" leggendo un post del genere saprebbe solo sghignazzarne. Perché non è fatta per le cose "teoriche" o per le "filosofie astratte". La trovi più facilmente al mercatino a guardare i vestiti più buoni e modici di prezzo. E di quello le interessa. Là si ferma.

Questo non fa di lei una stupida.

Fa di lei una "filosofa occulta".

Poiché, come nella citazione di Calvino riportata su, per vivere bene il cuore dev'essere leggero - e non appesantito da inutili drammi, spesso esagerati, o comunque rinforzati dal vittimismo, dal crogiolarsi nella sventura.

Una fata ignorante urla. Non puoi spegnere la sua voce. Se tradisci il suo "onore" sboccatamente te ne dice (te ne urla) di tutti i colori. Come fece quella donna islamica con me, insultandomi per una banalità come quella.

Non ho tanto come ideale quello della donna-bambolina.
Adoro personaggi che oltrepassano la vita ridendole in faccia. Ridendosela. Godendosela al massimo. O più che adorarli, li invidio. (bonariamente).

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